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IL MONDO È LA MIA CASA

Un blog per chi vuole cambiare vita e Paese una volta, o due, o tre...Per animi nomadi e per chi cerca sempre un Altrove.
Nomadi. Viaggiatori. Espatriati.

19 set 2012

The green card lottery (Diversity Visa Program).

Come ho vinto la carta verde per gli Stati Uniti.

Un post su facebook avvisava dell'imminenete apertura della nuova lotteria per la green card: link al sito ufficiale green card lottery.


Colgo l'occasione per dare alcune informazioni a tutti gli aspiranti 'green cardini' all'ascolto, forse il fatto che io l'abbia vinta può aiutare a ricevere informazioni più dirette.
 
La lotterie è gratuita e più semplice di quello che potrebbe sembrare. Non fatevi spaventare! Provateci in ogni caso! Quando sono andata all'intervista ho conosciuto gli altri vincitori e, credetemi, erano di ogni origine e tipo, con laurea, senza laurea, con 10 figli, single..in un caso addirittura li ho aiutati a compilare il modulo perchè non capivano assolutamente nulla d'inglese. Un pò come per i lavori...quello che sembra complicato, restrittivo e difficile poi nella realtà si rivela non poi così impossibile..umano, troppo umano (forse per questo nel business si usano i termini inglesi, così qualsiasi lavoro sembra cool e altisonante..).

Comunque, il mio primo consiglio è: compilate il modulo no matter what, tanto è gratis, non siate voi i primi a limitarvi perchè vi sembra che non abbiate i requisiti. Non pagate un centesimo a nessuno, non avete bisogno di avvocati, traduttori nè altro. Se non sapete l'inglese basta un amico, se avete dei documenti in italiano da tradurre in alcuni casi serve traduzione, ma non certificata. Più che altro vi serviranno molti documenti in generale (carichi pendenti, fedina penale etc). Se avete vissuto solo in un paese tanto meglio, se invece siete viaggiatori come me, sono un pò di dolori perchè dovete contattare tutti i paesi e farvi inviare i documenti, ma nulla di così difficile. L'Australia lo fa in automatico online dopo aver ricevuto un certo pagamento, la Spagna anche e costa anche meno, ma difficilmente andrà tutto liscio..la Germania vi invierà tutto in pochi giorni già in inglese..in Italia...auguri: dovrete fare file kilometriche con migliaia di immigrati che cercano disperatamente di fare un documento e si svegliano alle 4 per fare la fila, ma insomma si fa anche quello.

Ogni membro della famiglia (marito-moglie-figli sotto i 21) possono compilare un modulo individuale, e se uno qualsiasi dei membri vince, allora vincono tutti (non si applica a fratelli, zii e genitori se si è adulti).

Una volta inviato il tutto, in pratica si aspetta. Anzi, il mio consiglio è dimenticare completamente, così non state con l'ansia o l'amarezza! Sparaflashatevi come in Man in Black e continuate tranquillamenten la vostra vita.

Qualche tempo dopo, non so dirvi esattamente quanto, dipende da quando inviate e quando avviene l'estrazione (trovate comunque tutte le date sul link ufficiale), se avete vinto (se e solo se), riceverete una busta dal Kentucky Consular Center. In questa busta ci saranno tutte le istruzioni del caso, anche qui nulla di difficile, qualche modulo da compilare, foto tessere da preparare e istruzioni sulla preparazione del colloquio, che dovrebbe svolgersi a Napoli.

La data può essere cambiata, io ho rimandato 4 volte l'appuntamento cause organizzative: nessun problema. Sempre nella busta vi verrà indicata la data limite entro la quale dovete andare a Napoli al consolato Americano.

Quando siete pronti andate e cosa vi aspetta? Io ero un pò terrorizzata, perchè c'è un pò di terrorismo psicologico in generale sia sugli Stati Uniti che, in generale, verso chiunque cerchi di prendere una nuova strada (è impossibile, non c'e' lavoro, stiamo male anche qui, che vieni a fare, vedrai che ti succede, stai attenta che..blabalbalb-mi riferisco a tutti i paesi e non solo gli Stati Uniti). In realtà come sempre, nulla di tutto ciò! Più che un colloquio, un semplice 'disbrigo pratiche', al massimo il console (simpaticissimo) vi farà una o due domande. La mia è stata: allora dove andrai? Fine..

Questo è stato il mio famigerato colloquio..inoltre avevo sbagliato la data di nascita...nel senso che negli Stati Uniti scrivono prima il mese e poi il giorno e non lo sapevo. Mi sono preoccupata moltissimo, oddio ho scritto male la data di nascita sui documenti americani!! Nooooo, ho perso la mia occasione! nooooooooo disdetta disdetta tremenda disdetta!!!

Ebbene no, la signorina, gentilissima, ha strappato il foglio e me ne ha fatto scrivere un altro. Fine! (A napoli arrivano i fogli che avete mandato in Kentucky, quindi hanno semplicemente sostituito il vecchio foglio con il nuovo).

Una cosa da far presente è che dovrete pagare al consolato! Ogni rilascio di carta (che inizialmente è solo un visto sul passaporto) vi costerà sui 500 euro, ma non ricordo benissimo la cifra, controllate!

Ricordate di portare le foto. Il giorno prima dovrete anche andare a farvi il prelievo del sangue, vi daranno l'indirizzo e tutto. Andate, fate il prelievo, poi vi fanno una visita generale (è una clinica privata napoletana un pò fuori mano..) e aspettate, poi aspettate, poi aspettate..


aspettate..

aspettate...ronnzzzzzzzz..zzzzzz....zzzzzzzzzzz

Ad un certo punto vi daranno finalmente una busta, che in linea teorica non dovreste aprire! E non fatelo! Io l'ho fatto e uff alla fine mi mancava un foglio all'arrivo in aereoporto a New York e la cosa mi è costata un paio d'ore, sono entrata lo stesso, ma insomma risparmiatevelo!!

Fatto tutto ciò se non vi drogate troppo e non avete un tatuaggio di Bin Laden sulla fronte, siete pronti per partire (dovrete ritirare il passaporto con il visto in un negozietto vicino al consolato, una specie di DHL, non mi ricordo il nome, comunque ve lo dicono al consolato). Ritirate il passaporto e via!

Siete pronti! Avete un certo lasso di tempo limite, se non mi sbaglio io avevo un anno? Non mi ricordo, comunque insomma un pò di mesi di tempo li avete ancora, ma dovete partire entro al data limite indicata.

Al primo atterraggio andate nella fila U.S citizens and permanent residents. L'ufficiale prende il vostro faldone, lo shakera, congratulations! there's a party! Born in the USAAAAAAAAAAA...e poi passate :).

Siete in America!! 
La carta verde dura 10 anni, ma dopo 5 anni potete ottenere la cittadinanza se risiedete in modo continuativo negli States. Altrimenti potete uscire per un massimo di 12 mesi senza autorizzazione. Se volete star via di più dovete chiedere il re-entry permit (per stare via 2 anni) se ad esempio dovete finire di studiare o boh.
(quando avrete un indirizzo vi arriverà la carta definitiva, all'inizio potete indicare qualsiasi indirizzo, magari un amico o un vago conoscente, o uno sconosciuto italiano che vive lì e vi fornisce l'indirizzo perchè non è poi un favore così grande o difficile o compromettente!)

Ogni volta che state via più di sei mesi il conteggio per la cittadinanza si azzera.

Ogni volta che rientrate l'ufficiale vi chiederà a voce quanto tempo siete stati via e segnerà la vostra risposta sul passaporto.

Per altre domande chiamate la hot line 666-666-666 ehhe, just kiddin', se avete altre domande aggiungetele nei commenti.

That's all folks!

9 set 2012

Vanpooling, carpooling, carpool lane and xing!!

Vanpooling, carpooling, carpool lane and xing!!

 Confesso che il primo giorno che atterrai negli Stati Uniti e percorsi la Freeway (ero in macchina di due sconosciuti che avevo chiamato perchè cercavo casa appena atterrata e avevo visto il loro annuncio su un palo...era una mega casa in condivisione con 20 persone di ogni genere!!!), quando lessi Carpool sul cartello ai lati della strada, non avevo la minima idea di cosa potesse significare. E, lo confesso, all'inizio non mi era neppure chiaro cosa mai poteva essere questo Xing che ogni tanto compariva per terra...

Essì stavo ancora pensando in italiano probabilmente...
Bene, ora è passato un anno, e non solo so di cosa si tratta, ma da domani parte il mio gruppo di vanpooling!

Praticamente una delle 5 o 6 corsie della Hwy (Highway) è riservata esclusivamente a chi è in macchina con almeno un'altra persona o più. Quella corsia è la corsia carpool.
(Carpool lane, carpool lane...ogni volta che lo dico mi viene in mente la canzone purple rain!)

Ora a voi sembrerà un'inezia, invece è il paradiso! Quando la mattina andata a lavorare, vi accorgerete che l'America sarà anche un grande paese, almeno in estensione...ma spesso c'è una e una sola strada che vi porterà da un luogo ad un altro. E questa strada è percorsa da miliooooni di persone. Praticamente, agli orari giusti, sembra di essere sul raccordo anulare, anche se la strada ha 7 corsie per senso di marcia e ogni corsia è larga il doppio di quello a cui siamo abituati.


Il traffico è asfissiante e il sole brucia creando un effetto serra nel veicolo insopportabile. Mentre il 90% delle macchine avanza a passo d'uomo nella disperazione, lì nell'ultima corsia vedrete sfrecciare con la coda dell'occhio automobili. Ebbene si, nonostante il carpool lane, sono pochissime le persone che viaggiano in almeno due in auto per andare a lavoro! Una rarità!

Uno spreco anche...vedere macchinoni giganteschi, suv, ferrari, monster trucks e veicoli di ogni forgia, con dentro un solo omino o una sola donnina, lì piccoli piccoli nella loro gigante vettura. Traffico, benzina, inquinamento e stress al quadrato se considerate:

1_la portata delal auto americane in confronto a quelle italiane
2_il numero di abitanti che si spostano da un luogo all'altro
3_la scarsità effettiva di strade alternative

Insomma un superincubo.
Ed ecco lì la carpool lane, quella strada libera, dove il traffico scorre. La guarderete con invidia, anzi..penserete pure di farci una capatina, tanto chi se ne accorge. Non fosse che l'Hwy patrol c'è davvero! La polizia pattuglia le strade meglio di robocop! Difficle passare una giornata in giro senza incontrare almeno 5 o 6 macchine Hwy patrol o della polizia. Inoltre se ti fermano non ti fanno solo la multa, ti fanno una ramanzina morale e torni ad essere un bimbo alle scuole elementari che vuole andare solo a casa dalla mamma!!!!

Insomma questa carpool lane è il paradiso dei pendolari!
Carpooling significa quindi condividere l'auto per arrivare a lavoro, dividendo i costi e mettendoci meno tempo grazie al carpool lane.


Esistono parcheggi appositi per facilitare il carpooling così che ci si ritrovi tutti nello stesso posto dove è possibile lasciare la macchina e dove, in alcuni casi, partono gli autobus privati di chi si è organizzato (privatamente) per un servizio navetta di gruppo.

Ora io ho il mio amatissimo Dodge Ram Van, con 7 posticini che aspettano solo di accomodare sederini californiani e non , possibilmente paganti! E così mi sono iscitta a carpool world
http://www.carpoolworld.com/ e dopo poco ho trovato i match!

Vanpooling non è altro che condividere il van, la furgoneta, il furgoncino!

Devo forse solo spiegare Xing, anche se sospetto che molti già lo sapranno e io sono caduta dal pero come si dice! Cross-ing! Attraversamento pedonale! Mavvaaaaaaaff..hem, si in effetti ci sono arrivata da sola, ma la cosa non è stata poi così immediata..

Comunque domani passiamo a prendere Vassili, un bambino di 10 anni che parla russo e inglese, francese (va alla scuola francese) e sta studiando il tedesco...Quante mamme italiane avrebbero lasciato il loro picciriddu andare in macchina con degli sconosciuti?

Io dico che nemmeno la più all'avanguardia delle mamme italiane lo avrebbe fatto...
Speriamo che Vassili non sia una spia del KGB o simili, che un pò mi sembra, ho paura...

sigh, domani vi farò sapere se sono ancora viva..

Dasvidania folks!

3 set 2012

Nome del blog quiz

Trivial

Ma si capisce perchè il blog si chiama Green light over the bay oppure è troppo oscuro?
Secondo voi a che mi riferisco??


Casa a due passi dall'oceano (con procione)

HOME, SWEET SWEET HOME

Ebbene, da ieri, sabato 1 settembre: I am Home!
Ho deciso di fermarmi per un pò. I tre lavori, i soldi che scarseggiavano, i litigi tra barboni..il segreto desiderio di avere un bagno in qualsiasi momento..mi hanno convinta a fare una pausa.

Ho trovato una casetta vicino all'oceano, a pochi passi.











Ho il giardino! Non ho mai avuto il giardino..certo questo era lasciato allo stato selvaggio e oggi mi sono distrutta nel tentativo di potare tre alberi mostruosi e sradicare edera con tronco da 4 cm...Ma il risultato è spettacolare! Saranno 60 mq di giardino e probabilmente la propietaria nemmeno se n'era mai accorta sepolti com'erano nella giungla!

Se nessun insetto malefico mi ha punto in maniera letale e sopravvivo alla nottata, domani semino il prato! E poi faccio una zona orto, con le patate, i pomodori, le melanzane!

E quando tutto sarà bello e cresciuto..io sarò in volo, in bici, in auto o a cavallo per qualche altra destinazione.

Devo dire che mi sento proprio a casa...I like it here, mi piace molto di più di San Diego, la mia casetta è privata e non sono nè in una villetta a schiera condivisa, nè nel solito appartamento in un condominio (e sembra essere molto più stabile della baracca in Thailandia dove ci volò via il tetto, si lo so che avevo detto che avrei voluto vedere un temporale..lo siento)

L'unico inconveniente al momento sono i procioni. Questi simpatici animaletti che fanno un casino orribile e non ti lasciano dormire! La prima sera ho lasciato l'aspirapolvere fuori, credo lo abbiano usato per fare un concerto punk! Credo che questi simpatici animaletti debbano traslocare o andare in letargo. Così, con tutto lo spirito animalista del mondo, non si può andare lontano..

La casa non era ammobiliata, ma qui regalano cose di valore in grande quantità! Pubblicano online su craiglist: in questa via c'e' un tavolo! È del primo che lo prende! E roaaaaaaar di corsa a prenderlo! Penserete che saranno cosacce! Ma nooooo! Tavoli in marmo! Tavoli da ping pong! Tavole da surf! Piatti, bicchieri! Lampade, Piante! Perfino alberi! Il tutto spesso in condizioni di tutto rispetto!
In un solo giorno direi che la casa e`già quasi completa! Perfino tutto per la cucina!!! 

esempi di questo istante:

Free washing machine (santa cruz)


Date: 2012-09-03, 9:10PM PDT
Reply to: see below


On curb at interection of Windham and Harbor in Seabright.

Oggi poi uno si è ritrovato una supertelevisione fuori casa. leggete qui, ne ha scritto una poesia:
FREE 60" Sony Flatscreen Television! It's all yours! Read below...

Twas the night before last, a great day I had caught.
Everything seemed so calm, well at least I so thought.
As I crawled into bed, anxiously set on my dreams,
Little did I know of the surprise I'd soon see.

As I awoke to songbirds and warm summer rays,
I walked out to my driveway and stood in amaze.
Some knuckled headhead joker on a childhood dare
Left an oversized object in my driveway without care.

A slightly dusty, 60 inch, Sony flatscreen TV
Had been left as a "present". Could this possibly be?
Clearly used, but still working, what steps should I take?
Ah, yes, I know! A post on Criagslist I shall make!

So here I now sit, hastily typing away
With the hopes someone needs and will taketh away.
For FREE it is yours, and all will be forgiven
Just email or call, my address will be given.

Don't sit! Don't wait! Hurry now...make that call!
For this free television will be well worth your haul.
I need not be home, all you need is a truck
Just come by and grab it...I don't give a f*ck.




Se penso quanto è stato difficile in Italia o Spagna trovare cose...si si ti vendono le sedie usate, ma scassate e no, ai 10 euro non ci rinunciano! Gratis niente, nemmeno il ciarpame!

Mi sta prendendo la smania di avere tutto! Ogni giorno mettono una ventina di nuovi annunci e io voglio tutttooooo! Speriamo che, una volta arredata casa, questa malattia mi finisca rapidamente..


Cupertino

AGGIORNAMENTO LAVORO: Al momento lavoro a Cupertino, il lavoro di San Diego lo faccio la sera quando torno a casa o nel fine settimana. Il 9 comincio il terzo lavoro, con un'azienda di San Francisco. I conti non tornano, soprattutto il tempo. Vedremo, per ora me li tengo tutti finchè non si inceppa tutto il sistema..immagino piuttosto presto. Vorrei cercare di tenerli tutti per alcuni mesi, poi lascerei quello di Cupertino che è l'unico che mi costringe ad una location fisica prestabilita, anche se è quello meglio pagato. Come finirà?

2 set 2012

June gloom, summer fog and Indian Summer! (sul perchè evitare l'estate in California)

Il clima della California e un' estate che non ti aspetti


Perchè non andare in vacanza in California in estate.
Scrivo questo post per tutti gli italiani che hanno intenzione di farsi una vacanza in California. Ne ho visti e sentiti tantissimi in questo periodo.


 Considerando i soldi che probabilmente dovrete spendere per questa vacanza, è davvero un peccato farla nei mesi estivi. Prima di tutto: molta gente evita San Diego, magari atterra a Los Angeles per poi dirigersi verso San Francisco, Yosemite e via verso la Death Valley. Molto male...San Diego, come il resto della California, non ha nulla di storico o altamente artistico da proporre...Ma vale la pena passarci almeno un paio di giorni, soprattutto se avete deciso proprio di partire in estate, perchè probabilmente sarà l'unico posto sulla costa davvero abbastanza caldo. Una visita serale a Downtown e Gaslamp per scoprire come mai tutto nasce in California e poi viene copiato e diventa "cool" nel mondo (esperimenti audaci nello sport, nella cucina, nel tempo libero, abbigliamento etc). Una passeggiata a Pacific Beach e magari una surfata. Los Angeles è una città gigantesca e piatta, onestamente sconsiglierei di starci troppo. Se la Walk of fame è una delle sue attrazioni principali..figuratevi...una strade pure un pochino squallidina...Consiglio piuttosto di andare a Venice Beach, spiaggia enorme dove potrate giocare a basket, fare gli anelli, pedalare veicoli che probabilmente ancora non hanno nome, cimentavi con lo skate in pool gigantesche e spettacolari. Poi ci sono spesso concerti sulla spiaggia e vari eventi. No, andare a vedere la scritta Hollywood non è un'esperienza indimenticabile, piuttosto andare a vedere la città dall'alto all'osservatorio (Griffith). Uno dei percorsi più gettonati è il celebre Big Sur. Fare questa strada in estate è come essere in pianura padana in inverno. A stento vedrete la strada davanti a voi. Se vi fermate a guardare il panorama, sentirete le onde infrangersi sulle rocce, lì giù da qualche parte molto vicino, ma non vedrete assolutamente nulla! Sprecata questa occasione, per molti unica nella vita, magari andrete a vedere Morro Bay, e anche qui, della grande roccia, nessuna traccia. Potreste essere benissimo a Londra, visto il freddo e la nebbia. Too bad. Una delle vostre mete principali magari è San Francisco. Ebbene sì, San Francisco è gelida in estate, tira un vento che sembra Genova d'inverno! E sorpresa sorpresa, del famoso ponte, nemmeno l'ombra. Completamente avvolto in una nebbia spessa e grigia. Magari poi vi dirigerete a Yosemite, dove in estate non c'è molta acqua nelle meravigliose cascate e i turisti sono migliaia. La bellezza del silenzio assoluto e della solitudine con la natura, farsi il bagno ignudi nel lago senza preoccupazioni..Tutta questa Bellezza si perderà, e vi limiterete a guidare tra gli alberi, bestemmiare per un parcheggio, fare le solite foto aspettando il vosto turno pazientemente. Too bad. Se poi andate verso le Death Valley in estate, che dire: già il deserto ha un fascino talvolta discutibile, ma andarci quando si MUORE di caldo è proprio una tortura senza senso. Scrivo tutto ciò perchè mi dispiace. Vorrei che chi avesse solo un'occasione per visitare la California, cogliesse quella migliore. Scegliere il momento sbagliato rovina un bel pò l'esperienza, e poi si va a casa solo con questi ricordi. Durante il mese di aprile, o a settembre, il discorso cambia. Arriva l'estate anche a San Francisco ! Il sole splenderà e il cielo sarà azzurro (sfiga a parte). Portrete gustarvi il Big Sur, Monteray Bay e perfino il deserto (che fiorisce e ha una temperatura più abbordabile -la cosa migliore sarebbe visitarlo in inverno-). Molti meno turisti e prezzi di motel e cibo molto più bassi. Inoltre per biglietti, ingressi etc, vi consiglio di tenere sott'occhio craiglist. Molta gente regala biglietti per entrare a parchi, musei etc. Se avete le ferie solo a Giugno/Luglio/Agosto e non ci sono altre possibilità..andate in Norvegia, che in quel periodo è bellissima! In Estonia, Finlandia...andate in quei posti poco visitati che danno il meglio di sè in piena estate.

30 ago 2012

Vivere in un furgoncino e in un futuro a tre tempi

Si, sono sempre stata una zingara per vocazione. Le regole, le posizioni eleganti, gli indumenti scomodi, le ipocrisie della vita non fanno per me. Sono ruvida. Non so più se sono così per scelta filosofica o se sono solo estremamente pigra. La verità è che chi è occupato a vivere perde molta poesia, o almeno questa poesia si cristallizza, come i piccoli diamanti sotto tonnellate e tonnellate di pressione. Probabilmente se qualcuno dovesse mettersi a scavare i mei diamanti per vederli brillare, mi ucciderebbe, così come le miniere deturpano la terra. Come posso mitigare il mio sentimento di avversione per gli Stati Uniti? Faccio parte di quella parte della popolazione che, a priori, non sente di avere alcuna affinità con questa società. E anche a posteriori, ma so che i miei pregiudizi ormai offuscano qualsiasi possibilità di redenzione, sono troppo vecchia per lottare contro i miei pregiudizi. L'ho fatto per anni e al momento giusto, ora posso solo guardare i risultati, vederne i pregi e i difetti ed esser lieta di non sentire più il bisogno di cambiare o giudicare le cose. Quello che è va bene, basta solo rendersene conto, e ci vogliono anni e anni di fatica. Questa volta era tornata qui con l'idea di essere di passaggio. Che novità diranno i maligni! Monica e Stefania! Vi ho beccato! E anche tu Valentina! Si, sono sempre stata di passaggio per vocazione. Chi non lo è. Si tratta solo che la mia consapevolezza di questo stato è piuttosto costante. Se oggi sto per partire per un qualsiasi tipo di avventura, significa che gia' ho pensato e mi sono attivata per la successiva, che quindi è già un fatto compiuto anche se deve ancora arrivare, e sto cominciando a pensare, senza aver ancora pero' organizzato, quella dopo ancora. Vivo in tre tempi, e sono tutti nel futuro: futuro prossimo, futuro a medio termine ma già concretizzato/progettato, futuro da inventare. Comunque la si voglia mettere non sono mai lì, nè nello spazio, nè nel tempo. E così mi sento, chissà se c'e' qualcun altro nella mia non-dimensione. Sono sicura di si, ma le non-dimensioni non si toccano mai, o non si riconosco, o se lo fanno, la cosa rimane una constatazione amichevole priva di vantaggio. Dicevo...Ero tornata negli Stati Uniti con un'idea: andare a caso, non preoccuparmi di sistemarmi, non preoccuparmi di trovare casa, di trovare lavoro e sostentamento come al solito. Evitare tutta la parte in cui faccio finta che sto iniziando una nuova vita e voglio sistemarmi. Che palle questa maledetta parte. Volevo partire, con pochi soldi e nessuna speranza, perchè l'idea era di arrivare ad essere cosi' povera e affamata da dover tornare a casa con le pezze al culo. Volevo bruciare l'america, la mia possibilità in America, volevo bruciarla perchè non la volevo affatto. L'avvio è stato ottimo, pellegrinaggio infernale all'arrivo per non aver prenotato uno straccio di albergo con relativa paura di svenire per il sonno di notte nel bel mezzo della strada (avete mai avuto tanto sonno da sapere di non poter davvero farcela più a controllare il vostro corpo?). Acquisto di un Dodge Van Ram esattamente come sognato e programmato, usato chiaro!. Con assicurazione e tutto, via il budget conservato risparmiando pure sul cibo in un anno di lavoro. Grande soddisfazione, Tutto per il mio Dodge. E via andiamo, non so come sia fatta la California, non mi interessa guardare la guida, le attrazioni i consigli. Questa è terra e io la scopro, voglio sbagliare strada perche' tanto nessuna strada è giusta. Non mi interessa sapere cosa c'e' da vedere, perche' quello che vedrò per caso è tutto quello che c`è da vedere. E' lo spirito che fa l'esperienza, non il percorso. Alcuni amici perplessi ci hanno dato un po' di frutta, una coperta e dell'acqua. Dubito esista persona che sia mai partita con meno organizzazione e meno cose in generale. Anche i globetrotter hanno il loro buon vecchio zaino ninja. Io non ho niente, un pantalone, due vestiti. Lo spazzolino e il marsupio con i documenti. E ora ho una coperta :). Per un mese o poco più sono riuscita a proseguire nel mio intento. Ad un certo punto, quando non hai piu' soldi, quando hai davvero fame quasi tutto il giorno, quando vivere per strada non è poi cos'i sicuro, arriva la paura. Non la paura che ti succeda qualcosa, ma la paura di vedere che si, il tuo progetto sta funzionando indeed. Sarai presto obbligata a scappare con le pezze al culo. Ad un certo punto si arriva in una strana fase, quando da gioco cominci ad avere il sospetto di trovarti lì in quel punto dove devono essersi trovati molto barboni prima di diventare tali, quel momento di passaggio da "normale" a "helpless". Rispetto per tutti i barboni, per tutti i pazzi e vagabondi. Rispetto per la vita e le difficoltà che devono affrontare e per i dolori fisici o mentali che li hanno portati a non aver piu' scelta. Perche' in pratica, la cosa che si chiamamo libertà è la possibilita di scegliere. Una cosa che no, noi non abbiamo quasi mai, meno di quello che pensiamo. Qualcuno non si accorge nemmeno di avere a disposizione questa opzione, altri credono di averla solo perche' non conoscono nemmeno le altre opzioni, altri ancora non hanno scelta, nessuna. Rispetto perche' volere non è potere. Non per tutti. Il primo problema della vita nel Van è il bagno. Diventa una specie di ossessione, diventi cosciente di esattamente quante volte al giorno e ogni quanto tempo in media ti serve il bagno. Ma prima di imparare a gestire la cosa, ci sono ore di estrema sofferenza. Si perchè ancora non lo sai, prendi alla leggera, si andiamo qui andiamo li'...oh oh mi scappa..e ora? Li??? nooo che schifo??!! Essi' ebbene si', all'inizio si è schizzinosi e si pensa che sia meglio soffrire che abbassarsi a certe condizioni. Pian piano le cose cambiano, diventi piu' flessibile. Si questo si, ma questo no...e no! POi va bene tutto. Ad un certo punto, e in meno di un mese, sei davvero a tuo agio ovunque, indipendentemente se circondata da boschi, edifici, rifiuti radioattivi o se hai a disposizione un cesso d'oro. Va tutto bene, è tutto normale. Davvero. Una cosa vale l'altra. Al contempo ti organizzi, impari a conoscere i tuoi tempi e a sfruttare l'occasione quando si presenta e non quando ne senti il bisogno...se l'occasione e' ora coglila e basta, non importa se in quel momento ti serve. Poi incominci a conoscere l'ambiente, dove puoi trovare cosa e quali sono gli orari migliori. Vi sembrerà fantascienza, e mi auguro che per voi resti tale. Una vita che non è per tutti, ma la vita che sono contenta di aver fatto. Perche' a me piace! Mi piace tutto! Tranne la certezza di un lavoro fisso, per anni e anni, nello stesso luogo. 3 settimane di ferie. Magari ad agosto. Questo mi toglie il respiro! Non è un giudizio, è solo la mia angoscia più grande. Mi piace perchè ci sono cose che solo vivendole si possono capire. E a che serve capirle? Serve solo a sentirsi più vicini agli altri, a quegli estranei che ci sembrano lontani anni luce da noi. Capire serve a non aver certezze, a ricordarsi ogni volta, al di là delle frasi sagge da condividere su facebook, che quello che noi pensiamo di essere, pensiamo sia giusto, è solo un effetto casuale derivato dalla vita che abbiamo avuto (in molti casi, una e di un solo tipo) e da una serie di interpretazioni random basate su una quantità bassissima di informazioni essenziali. In pratica siamo futili casualità basate su una visione incredibilemnte ristretta di quasiasi argomento. Quando vivi mille vite e acquisisci un briciolo di nuova prospettiva, guadagni un motivo in più per non aver niente da dire tra gente piena di opinioni. Mi hanno chiamato da Apple, Cupertino. Sei disponibile domani? Domani? si! bene. 40 dollari all'ora, rimborso esagerato per la benzina. Lavora e torna a casa nel tuo van. C'è mai stata una riluttante vincitrice di green card che finisce a lavorare da Apple (e no, non sono una di quelle fan celebrolese con iPhone, Mac e cazzate simili che crede -anche in questo caso- di avere opinioni degne di essere pronunciate) e contemporaneamente e' homeless? Sono o non sono il primo uomo sulla luna? La storia è ancora più complicata perchè in realta', senza casa, senza internet e senza cibo, io ho ben 3 lavori. Spiegarvelo sarebbe difficilissimo, viene difficile anche a me solo pensarlo. Sorprendente che poi in tutto questo abbia sempre così incredibilmente pochi soldi. I am brave, I am from nowhere, going nowhere. And I am ok with it. Sonno.

27 lug 2012

San Diego adieu

Sun Diego


Città di confine, a pochi passi dalla famigerata Tijuana.
La città è tutta un reticolo di quadrati perfetti (blocks). Downtown è quell'area che secondo il nostro immaginario comune dovrebbe essere la cosa più vicina al "centro". In realtà in gran parte è un area commerciale di grattacieli, tipo centro direzionale di Napoli per chi lo conosce o quelle aree moderne che sorgono in genere un pò fuori dalle città Europee e dove ci sono prevalentemente banche, uffici etc.
Inoltre in alcune zone di downtown ci sono davvero moltissimi homeless, alcuni innocui, altri meno. Qualcuno mezzo nudo, qualche sonnambula che vaga in pantofole, drogati consumati fino all'osso, vecchiette centenarie che dormono rannicchiate in un angolo della strada. Io non riesco a non dare un dollaro, ma sono davvero troppi, mi è un pò difficile accettare a cuor leggero un tipo di società che ne può produrre così tanti. Ho sempre un grottesco presagio di poterci finire anche io così. In fondo nella mia azienda hanno licenziato un intero team dalla mattina alla sera, no preavviso, no giusta causa, così recita il contratto da firmare.Tutto va bene finchè va bene, ma se va male, non c'e' preavviso, non ci sono ammortizzatori, e potresti rimanere inghiottito tra quelle che prima consideravi le tue spese base. Anyhow.

Il reticolo di Downtown San Diego include anche delle aree di vita notturna, pub, bar, ristoranti etc, soprattutto nel quartiere Gaslamp e anche a Little Italy, dove il "cuore" (ossia una strada sulla quale si affacciano bar, caffetterie e ristoranti italiani) è India street. Qualche volta c'è anche il mercatino, ma è ordinatissimo, pulitissimo e silenzioso, con frutta e verdura davvero perfetti..Non assomiglia al classico mercato della frutta italiano diciamo. Invece di urla colorite e fantasiose per venderti o' mellon e limun o altro ci sono gruppi che suonano elegantemente e con un acustica perfetta jazz in the street.

Little Italy

Gaslamp è un quartiere più di pub, bar e vita notturna. La sera passeggiano centinaia di ragazzi, muscolosi, tatuati, tirati, sullo skate, ragazze in superminigonna ascellare, magre o grasse indifferentemente, spesso con i capelli tinti verso il bianco e, quasi immancabilmente, almeno la sera, tacchi da trampoliere che gestiscono con la massima disinvoltura anche quando ubriachelle...In meno di 10 minuti vi capiterà anche, molto probabilmente, di vedere un auto rialzata con delle ruote da trattore e il corpo da miniauto. L'altro giorno ho visto l'immancabile auto rimbalzante, perdonate l'ignoranza, ma non so bene come si definisca..mentre l'auto cammina con musica a volume assordante, rimbalza sulle ruote che si alzano e si riabbassano. ma tanto tanto!
Effettivamente ammirare i "veicoli" che circolano in giro è sempre un intrattenimento..ruote gigantesche, colori sgargianti e improbabili, cerchi delle ruote che ruotano anche se la macchina è ferma, magari con dei neon colorati. Maggiolini con tubi di scarico giganteschi e scintillanti, mezzi anfibi (essì ho visto anche una specie di bus cingolato che entrava in acqua tipo barca. L'auto è molto importante. Ci sono meccanici in media ogni 100metri in tutta l'area, ma non solo. Ci sono quelli specializzati solo in ruote..ma non come i nostri gommisti...hanno ruote davvero di tutte le taglie e di tutti i tipi! Oltre ogni possible immaginazione. Quelli specializzati solo in cerchioni, cerchioni verdi, rosa, blu, cromati, zebrati e chi più ne ha più ne metta.


Ci sono poi quartieri immensi che sembrano essere solo ricoperti da rivenditori d'auto, uno dopo l'altro, uno di fronte all'altro, con centinaia e centinaia di veicoli in parcheggi giganteschi. Oppure piccoli ma con le macchine incastrate meticolosamente per farne entrare il maggiori numero possibile senza concedere alcun inutile spreco di spazio.

La verità è che a San Diego senza macchina, non solo "non sei nessuno" (nel senso che è sicuramente uno status symbol e si nota)..ma non vai davvero da nessuna parte.


Le distanze sono gigantesche a piedi, quasi mai percorribili in mezzi pubblici. Ci sono i trolley e gli autobus  ma non arrivano davvero ovunque (ci sono immense zone solo residenziali e piuttosto isolate dai circuiti dei servizi pubblici) o comunque, devi cambiare molti mezzi e un percoso che in macchina può essere di 15 minuti, puo' trasformarsi in un incubo di un'ora o più. Una cosa bella di autobus e treni è che, come in Germania, i mezzi sono bike-friendly, ossia ci caricate facilmente e senza pagare la bicicletta, gli autobus hanno una specie di ringhiera davanti che si abbassa e ci infilate la bici dritta dritta. Questo anche perchè, appunto, talvolta solo per raggiungere la fermata ci vuole la bici, ma insomma, è tutta salute no?



Per tutti quelli che arrivano a SD e non sono particolarmente benestanti e vogliono avere la libertà di muoversi in un'area pensata principalmente per le auto e poi per gli esseri umani, consiglio Dirty cheap car rental http://www.dirtcheaprentacar.com/, è ancora facile da raggiungere (vicino ad old town, fermata del trolley e zona turistica e quindi relativamente ben servita e non lontana da downtown). Vi daranno una macchina scassatiella a vari livelli, ma pagherete pochissimo, sono gentili, vi danno anche il GPS (conviene appena arrivati perchè è un labirinto di highways che sembrano tutte non portare in nessun posto) e comunque siete assicurati e vi forniscono assistenza completa. Se la riportate prima del tempo pattutito vi ridanno anche i soldi indietro. Un mese può costare circa 250 dollari, ma dipende da quale macchina scegliete, che area volete raggiungere (in alcuni casi non potete lasciare San Diego) e per quanto tempo la prendete (una settimana costa al giorno naturalmente più che 3 mesi d'affitto).

Dubito servano info su come prendere la patente californiana giacchè la maggior parte degli italiani viene in vacanza o per studio-lavoro ma temporaneo, quindi magari non serve, se servisse fatemi sapere che farò un blog apposta.
 
Le spiagge di San Diego sono sicuramente tutte bellissime, lunghe, larghe e salvagge.
 Vi può facilmente capitare di vedere i delfini saltare fuori dall'acqua, magari soprattutto dove non c'e' molta folla, ad Imperial beach (sud vicino al confine col Messico) per esempio, ma non solo. Frequenti sono anche le foche che nuotano tra i surfisti (e gli squali ma facciamo finta che non ci siano che preferisco) e che hanno la loro "tradizionale" casa a la Jolla.


La bellezza delel spiagge di San Diego è diversa da quella delle nostre spiagge, della Sardegna, Calabria, Puglia...L'acqua limpida è una rarità, soprattutto perchè ci sono le onde ed il mare è spesso agitato. Inoltre è un mare pieno di alghe, di alghe lunghissime e con una strana consistenza, sembrano quasi di plastica. Appena possibile vi carico una foto per chiarire. I banchi di alghe sono davvero estesi. A questo bisogna aggiungere la peculiarità del clima. Tutti vi diranno che è la terra del sole. Non che sia una bugia, ma ci sono delle precisazioni. Prima di tutto, il vento. Se siete nella parte interna, verso la Mesa o comunque non direttamente in spiaggia, ci sono giorni in cui letteralmente si frigge! Tra sole che picchia fortissimo, asfalto e auto vi verrà una gran voglia di un bel bagno! Vi dirigerete quindi verso Pacific Beach o Ocean Beach o dove più vi piace. Parcheggio. Bene. Scendete e ..brrr...avrete i brividini di freddo non appena la breeze dell'oceano vi raggiunge. Talvolta fa proprio freddino freddino, quando magari il cielo è coperto. Quando c'è il sole si sta abbastanza bene, ma l'aria più che rinfrescante è davvero freddina, quindi sentirete freddo e caldo contemporaneamente senza che le due sensazioni riescano a mitigarsi l'una con l'altra...rimangono separate e contemporanee. Difficilmente comuque avrete davvero ancora voglia di un bagno, sia per l'aqua che per la temperatura. Nonostante ciò è sicuramente uno spettacolo, soprattutto al tramonto, solo non è il mare come lo intendiamo noi mediterranei. Infatti abbondano le piscine mentre la gente che davvero si fa il bagno, esclusi i surfisti e i bambini, è piuttosto pochina.

La città è poi disseminata di zone militari e sono tantissimi i militari che incontrerete e relative famiglie. Non è raro vedere che si esercitano con i carri armati a pochi metri dalla città. Sembra di passare per Baghdad quando ci passi vicino, in tuta mimetica, in lunghe file di carri che quasi scompaiono nella polvere che alzano, ma se si fa un pò di zoom out, ecco che a pochi passi c'e' l'oceano di sfondo e perfino la sagoma dei grattacieli di downtown. E quello che stanno attraversando non è un lontano e impervio deserto, ma un burrone che porta al mare. Bizzarre scene. Hanno un grandissimo rispetto per i loro soldati, che hanno diritto a vari privilegi sugli affitti, l'acquisto di automobili e biglietti a eventi e concerti. Nei grandi supermercati non è raro trovare all'ingresso un cartellone con le foto dei soldati partiti, feriti o morti in una mega-bacheca posta subito all'ingresso: onoriamo i nostri eroi.

Ho avuto modo di "conoscere" in particolare la Marina, con le sue leggi e regolamenti paralleli, come un mondo a parte che vive di regole, circuiti, club e attività proprie.
Spesso queste famiglie si devono spostare molto spesso, perchè vengono inviati di anno in anno in nuove località. Per questo ho notato, dal punto di vista antropologico ;), che si crea come una nuova figura di donna casalinga, che magari prima ha sempre lavorato e goduto di grande indipendenza, ma che a causa dei continui spostamenti, non riesce mai ad integrarsi a livello lavorativo se non in canali privati, scambiando servizi all'interno della comunità militare e delle famiglie dei militari o cominciando a fare un figlio dopo l'altro.

Non che questo sia un bene o un male, solo una constatazione antropologica come dicevo.

Innegabilmente, oltre ai molti doveri e sacrifici che nemmeno immegino, essere un militare permette un certo numero di vantaggi, per esempio permette di studiare e di avere l'assistenza sanitaria assicurata. Cose che qui in America possono essere un miraggio per molte persone.

Per il resto che dire..oltre ai grattacieli di downtown, tutto il resto dei fabbricati sono di un piano a al massimo due. generalmente le strutture sono cubiche...un cubo è una pizzeria, il cubo successivo è un negozio, un cubo in mezzo ad un giardinetto è una casa. Ci sono zone più in dove invece le casette sono villine e dove le forme sono variabili e talvolta davvero bellissime.

In generale c'è una sorta di divisione in aree tematiche, la zona messicana, la zona dei rivenditori d'auto, la zona degli hotel, la zona dei centri commerciali.

Menzione a parte proprio i centri commerciali direi.
In pratica voi prendete la vostra freeway, prendete l'uscita che vi interessa ed entrate in una Plaza, ossia una gigantesco parcheggio attorno al quale ci sono giganteschi supermercati e negozi. Parcheggiate, entrate in un mega-cubo negozio, volete comprare tutto e fate del vostro meglio per farlo sul serio. Uscite, avete fame e passate al Burger King che vi aspetta proprio li'. Mangiate come maiali, riprendete la macchina, uscite dal megaparcheggio, prendete la freeway, alla vostra uscita girate e via verso la vostra cubo-casa. Qundo uscirete di nuovo da casa, sarà probabilmente per infilarvi nella vostra macchina, prendere la freeway e dirigervi verso il cubo-lavoro o la cubo-università. Sempre che non sia un weekend, e allora via di weekend warriors!

24 lug 2012

Il volo Roma-San Diego II la vendetta

El vuelo que nunca acaba


Bien. Eccomi qui. Questi pochi giorni sembrano essere durati anni e non c'è ancora stato un attimo di riposo.

Treno per Roma preso all'ultimo minuto, speso tantissimo e, per un attimo, stavo perfino per dare i miei pochi soldini a Italo! Il treno pvivato (con la v). Anni e anni di sofferenza estrema che solo un pendolare può conoscere segnano per sempre. Alla fine però il ricordo dei soprusi e la sofferenza non è bastata a convincermi a rivolgermi a Montezemolo. EH no neh.

Bien. Aria condizionata gelida, occhi infiammati, due ragazzi americani che hanno giocato ai videogames per tutto il viaggio tirando su col naso ogni circa 5 secondi per quasi 4 ore. Un bel presagio. Ad un certo punto sono corsa via verso le porte del treno...voglio scendere...aiuuuttto, ho freddo! questi ragazzini sniff sniff sniff eccchekaiserdamm....perchè io, alla fine, negli Stati Uniti, non ci voglio andareeeeeeeeee.

 Come è potuto succedere proprio a me? Un dio deve esistere per forza. Quest'arguta, sapiente e creativa opera della s-fottuna non può che essere opera divina, super-fortuna e super-fottGXYW*%$ allo stesso tempo.

Well, well. Chi si lamenta non munge la giumenta (is this good or bad? ehhehe) Come avrete intuito sono piuttosto confusa (e la mia creatività linguistica lascia a desiderare)

Torniamo a Roma (ladrona! la lega non perdona, meglio con-dividere i furti in aree differenziate, come la munnezza)

Arrivo a mezzanotte, giro per Roma di notte con degustazione di mozzarelle da premio nobel e pomodori ripieni fatti in casa, brindisi al parco e via verso l'aereoporto.

Bizzarro scoprire che l'aereoporto di Roma la notte ha tutte le porte chiuse tranne una. Sembra una specie di trappola per topi. Dormita per terra di rito. E solita domanda: ma perchè non mettono dei sedili comodi per i passeggeri?

Mi viene in mente che quando facevo design in quel di milano ci spiegarono come le panchine della stazione (prima del rinnovo) erano state studiate apposta per non permettere di stare seduti a lungo, ma solo appoggiati, erano tipo strette e molto bombate in fuori, le ricordate? quasi come sedensi su una grande sbarra. Così non ci dormivano i barboni....Nè si sedeva comodamente un'anziana o una qualsiasi persona stanca dopo 10 ore di viaggio, ritardi, gelo o asfissia da mancanza di ossigeno...Però almeno i barboni non si stendono. È sempre una questione di priorità. Bene. Fino a Roma confesso che non ci ho riflettuto più di tanto. Ricordo di aver sempre dormito a terra negli aereoporti, perfino a Singapore. Arrivata a Francoforte però..sedie...sedie...un paradiso di sedie e sedili...puliti, morbidi senza braccioli divisori! Avrei voluto dormire li' per almeno una settimana, ma il mio prossimo volo per Chicago partiva dopo 30 minuti. Così è la Germania, ha quello che desideri, ma per un motivo o per l'altro resta solo un'idea più che una reale soddisfazione ;).


Ho volato con Lufthansa, stranamente aria condizionata a livello perfetto, non fastidioso. Croissant al cioccolato meglio di qualsiasi altro riescano a fare in Spagna (ma è così difficile?). Però uno solo...e io se non ne mangio 3 non sento niente...ancora Germania che non dai piena soddisfazione...


Nota tecnica, se passate da Inghilterra o Germania etc prima di andare negli States non vi serve il bollo sul passaporto. Serve solo se dall'Italia lasciate l'Europa. In tutti gli altri paesi europei non esiste, quindi non lo controlleranno.

Il tedesco mi controlla il passaporto, intravede i miei capelli perchè al bancone non ci arrivo...devo saltare o mettermi in punta di piedi, e mi dice Arrrrrivedevci! Io gli rispondo in tedesco e cerco di fermarmi lì...tu tu piccolo tedeschino biondo, sei l'ultima mia frontiera in Europa, dopo di te c'è l'America! Fermami! Dimme che vuoi bbbene, offrimi una birra! Restiamo tutti allegramente in Europa, suvvia Germania paga i nostri debiti e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male, amen.

E invece niente, non mi chiedono nemmeno garanzie sul debito pubblico, mi dice ciao ciao e mi abbandona al mio destino.

Sweet home Chicago. Here I come.


Il volo è interminabile, cerco di dormire, mi raggomitolo, mi contorco, leggo "Considera l'aragosta", il libro che mi sono portata dietro e giungo rapidamente alla conclusione che non era il libro da portarsi dietro, considerate le circostanze e il mio attuale stato d'animo. No no no no no no.

Servono agli indiani davanti al mio posto della carne...ahi ahi ahi Lufthansa ahi ahi ahi. L'indiano con coraggiosa e infinita perseveranza rivendica i suoi diritti per circa 2 ore di viaggio, parla con 3 diverse hostess, tutte sorridenti e bellissime, anche se stagionatelle. Misunderstanding...yes Sir...What would you want us to do now? Yes Sir..yes sir.

Questa volta abbiamo avuto pochissima turbolenza grazie a Ganesha e tutti i santi immacolati di Positano, soprattutto nessun vuoto d'aria di 10 secondi come l'ultima volta, che ho strillato come al luna park..essì bisogna sfogà.


Tutto bene, bella panoramica dei dintorni di Chicago dall'alto (e passare dal Canada è stato uno spettacolo! si vedeva benissimo non eravamo molto alti, pozzanghere gigantesccccccccheeeeeeee, milioniiii).

Arriva il fatidico momento in cui tutti cominciano ad entrare in panico, anche senza motivo. Controllo HOMELAND SECURITY.Ripasso nella mente come mi chiamo, chi sono e perchè sono e pure le tabelline perchè non si sa mai che me le chiedano...

Entro nella fila U.S. citizens and residents yuuuppie. Arrivo. Saluto. No answer....metti le 4 dita della mano destra lì...eseguo.

metti il pollice. eseguo.
altra mano.
eseguo!

Da quanto sei fuori dagli Stati Uniti e perchè? Vedi che le tabelline un pò mi servivano..
PUM (stampa sul passaporto).

Vado? Posso andare?
Si si vai che mi blocchi la fila!

....Ma perchè mi fanno sempre paura? Alla fine sembra un impiegato postale. Fa veramente male riempirsi la testa di film e telefilm americani, non è da sottovalutare la loro influenza sulle nostre percezioni.
E io sono di quelle che di televisione ne vede in media 2 ore al mese.

Non finisce qui però, al second check point mi fermano, perchè quando mi chiedono che bagaglio ho e non ho che uno zainetto la cosa non li convince. Devo andare alla porta numero 2...


Il funzionario della porta numero due mi chiede la green card...fa zick zick zick nel computer, un computer piuttosto antico che non assomiglia agli schermi trasparenti touch screen di CSI e mi chiede se ho liquidi nella borsa. Io? nooo macchè. ok ciao, senza controllare niente, manco l'ha toccato il mio bagaglio! tzè!

Arrivata all'imbarco dell'aereo per San Diego mi rendo conto che siii, è da Roma che mi porto dietro l'acqua in borsa! ahhaha quando vuoi farlo non ti riesce, quando te lo dimentichi e fai 2 scali e 15 controlli, nessuno se ne accorge! Funny funny world. In compenso sono dovuta passare attraverso un scanner X-ray..e non hanno visto l'acqua. Avrei voluto chiedere la foto dello scanner come souvenir, ma non mi pareva il caso, erano tutti molto seri in verità, a New York erano più allegri...ridevano tutti di me che entravo senza documenti..ma ridevano allegramente! Quando ho ricevuto i documenti definitivi gli ho spedito una cartolina al dipartimento di New York. Magari mi torna utile un giorno un pò di empatia .)

Per i voli nazionali basta la patente per viaggiare. Fine dei passaporti, si gioca in casa.

Ultimo volo per San Diego! United Airlines, bevande e cibo a pagamento, nemmeno un bicchier d'acqua! Una cordialissima voce avverte che non è prevista alcuna bevanda o cibo gratuiti.
SIIIII che belllooo già respiro aria di libertà!

Questa volta l'aria condizionata mi procura un principio di congelamento, ma sfruttando le goccioline di condensa riesco ad abbeverarmi un pochino. Sempre sorridendo.

San Diego! Landed! (ore 7p.m)
E adesso? che facciamo?

Nel caso ci fosse qualche altro pazzo che arriva a San Diego completamente disorganizzato vi fornirò alcune notizie tecniche utili nel prossimo post.

Mi raccomando! It's fun! (Qui tutto è fun...look at those shoes! they are fun! Buy this car! It's fun! Having a dog is fun! Fun is fun! Enjoy the fun! e benvenuti a San Diego.

17 lug 2012

Lavoro chiama, Maria non vuole rispondere...

LAVORO, LAVORO LAVORO

Un piccolo post prima della partenza per raccontare cosa è successo ieri...
Ho ricevuto 3 offerte di lavoro, una a San Diego, una a San Francisco e una in North Carolina. In verità c'era un lavoro a Cupertino che mi aspettava.
E ad essere ancora più sincera, non avevo poi molta intenzione di lavorare almeno per un pò....

Che faccio adesso? argh

12 lug 2012

Come tutto ebbe inzio e riepilogo puntate precedenti

  Un nuovo Inizio. In God we Trust.


Giugno 2010. Tenerife, Bajamar.

(sotto: foto sparse di alcuni luoghi delle Isole Canarie)

Taganana

Mi casa!
                               
Punta Teno

Boca Cangrejo
Teide
                                 
Drago Canario
Una porta a Fuerteventura

Big Fish, viaggia con me!

El Cotillo

Fuerteventura

Fuerteventura



Freedom


Guardando Isla de Lobos


Pappagalli al pascolo!

Uccellini in spiaggia...
Camping spot

Maspalomas




Guigui guardando Tenerife

Guigui, siamo quasi arrivati!

Mi casita


Sono sul balcone e mi godo il panorama quando...Cosa? Una lettera dagli Stati Uniti?

Un faldone color crema, spesso e misterioso. Sorpresa! Cosa sarà mai?
Gli Stati Uniti non sono mai stati una mia meta, un mio sogno, un mio desiderio.
Non ho parenti nè amici li', ho vissuto a Barcellona, a Sydney, a Berlino, in Irlanda, in Inghilterra, sono stata in Thailandia e Malesia mah mah, non ho mai messo piede negli Stati Uniti! Nemmeno per fare uno scalo!
L'American dream? "till human voices wake us and we drown."

Kentucky Consular Center.

oh oh. in un primo momento non so perchè ma ho avuto un attimo di panico, servizi segreti, spie, terrorismo? AIIIUUUUTO non ho fatto niente! Too much TV, eppure da 5 anni non ce l'ho. mmm

Bueno... a ver, puede ser simplemente una broma.

Open it, open it!

Dear DV applicant:

Interview....visa, case number...

Wait a minute. 

tum-tum, 
                 tum-tum, 
                                                                               tum-tum.


Ok.


Ricominciamo. 


Cos'è un DV applicant?

E fu cosi' che un ricordo lontano e soppresso riaffiora alla mente.
Barcellona 2006, al tempo vivevo in Calle Perot lo Lladre, nel centro di Barcellona.
Dovevo preparare ancora la tesi, ma stare a Milano mi asfissiava, non sopportavo quella città, mi sembrava una prigione immensa, rumorosa, falsa e grigia. Modelli e modelle, la città del design. Traffico. Devi fare cosi', devi vestirti cosà, sii alternativa! Be yourself! Express creativity (but the way we want it, the alternative way we have selected to be cool).Io sono una designer. 

Non so perchè ma in quel momento tutto questo mi disgustava, i bar minimalisti, la grafica cool delle riviste trendy. Perfino i concerti, gli eventi, il Milano Film Festival. Come se tutte quelle maniere per sentirmi impegnata e occupata fossero, d'improvviso, una routine per riempire la vita, per creare un personaggio. Sembrerà eccessivo, anche perchè avevo quanti 23-24 anni? Ma mi sentivo "chased by death". Ricordavo solo e soprattutto le notti nel letto. Tutti i giorni scomparivano nella fretta di viverli e riempirli e il riassunto finale era solo una successione di notti nel letto in attesa dell'incoscienza. Mi sembrava di essere stata inglobata in una bolla che galleggiava persa nello spazio, d'improvviso una presa di coscienza, non chiara e razionalizzata, forse tuttora semplicemnte una sensazione, un'intuizione. Malessere. Più di cosi'. Nausea. I don't belong here. I don't care if it hurts, I wanna have control! I wanna a perfect body, a wanna a perfect soul. What the hell am I doing here?

Avevo un amico a Barcellona, un grande amico con il quale ho condiviso l'adolescenza con tutte le sue oscurità e speranze. Un amico lontano, di Rovigo, ma con il quale codividevo l'anima. Sensibile, profondo, sapeva scrivere, sapeva leggermi. Posso farti una visitina?
Claro que puedes! 
Tempo una settimana avevo un lavoro a Barcellona, qualche settimana dopo avevo una casa. E amici, di quelli che poi restano per la vita (alcuni). Altri li ho persi, come capita a chi non ha mai una casa abbastanza a lungo, non riesce a star dietro alle scie sparse ed incomplete che lascia.
Al tempo ancora mi circondavo di oggetti. Dipinsi le pareti (e mi presi un'infezione tanto erano sporche e ammuffite, il modo in cui sanno essere vecchie, storte e ammuffite le case a barcellona è praticamente ineguagliabile nel mondo). Talvolta alcuni ambienti ricordano ancora Nada di Carmen Laforet, quasi che il fantasma della storia di Spagna regni comunque sempre tra le pareti, nonostante tutto. Comprai una riproduzione gigante di The Great Wave di Hokusai, attaccai i miei quadri etnici presi dai Masai in Kenya. Frequantavo circoli di cinema, ho recitato come comparsa in un film! Ho scoperto che Albert parlava catalano. Essi' tanto ignorante ero da non aver mai davvero realizzato che in Catalunya si parlava il catalano. Si l'avevo sentito forse, ma che significava? Della storia della Spagna poi non sapevo niente. Al liceo avevo studiato tutto su Mussolini e Hitler, anche se naturalmente sul 900 si ha sempre poco tempo perche' "siamo indietro col programma". Però la mezzaluna fertile e la Mesopotamia l'ho studiata per mesi di seguito. Vabeh. Però Franco? E Salazar? Evidentemente la storia è piuttosto selettiva, a scuola. All'università poi imparavo marketing, grafica e mi istruivano su come essere creativa. Alla fine era tutto marketing, creativa si ma per un fine prestabilito.
La mia stanza a Barcellona 2006
Montserrat
Sulla strada per Sort, Rafting!
Rafting indeed
Un giorno una delle mie colleghe mi disse che era rimasta senza casa, non ricordo bene perchè. Visti i prezzi degli affitti a Barcellona bisogna per forza di cose condividere la casa, gente che va a viene, stanze che si liberano e si riempiono. Via le foto, valigie, nuove valigie, nuove foto. Italiani, tedeschi, francesi, inglesi. Piacere, hola, bienvenido, au revoir, wunderbar! La movida, si la movida, assenzio, get drunk, be young! I locali bohémien me gustan mucho, me parece volver a otro tiempo y lugar.Be young!
Monica era rimasta in piedi spenta la musica nel gioco delle sedie.
Non la conoscevo molto bene, direi quasi per niente, ma le offrii di stare con me. A suo tempo da giovanissima in Inghilterra qualcuno mi offri' un letto mentre ero in una situazione difficile. E li' imparai la bellezza di un gesto disinteressato verso qualcuno che ha bisogno, sempre e comunque ed in qualsiasi contesto (talvolta confesso di aver forse anche un pò esagerato a riguardo, I grow old I grow old, shall I wear the bottom of my trousers rolled?)
A quel tempo stavo ore ed ore al pc, asseblavo i pezzi, risolvevo enigmi, leggevo trucchi, ogni cosa nella rete mi interessava.
Perdonate un altro flashback, ma è necessario. Quando a 16 anni decisi di andare un anno a studiare in Australia, ebbi tutti contro. Che assurdità, che sciocchezza, non è il caso, troppo lontano, costa troppo, non sei pronta. Mia madre mi sostenne con tutte le sue forze. Maria "la napoletana" a Brescia, e "la bresciana" a Napoli. What the hell was I? Evidentemente una definizione data da un luogo "altro". Esisto in relazione a dove non sono e in relazione a dove mi trovo cambia di volta in volta la mia identità.
E io andai in Australia. Quel momento per me fu un "turning point", come nella canzone del cd che poi la mia amatissima "host sister" mi regalò quando lasciai l'Australia: Green Days: Good riddance. Non solo l'Australia di per sè, ma la forza di andare avanti nei tuoi sogni anche se i più ti ostacolano e ti fanno sentire stupida, un peso, se li sminuiscono o li rendono "impossibili". Da quel momento per me cominciò la crociata contro l'impossibile e chi vorrebbe toglierci ogni speranza in nome della razionalità, economia e "ragionevolezza". In quel momento probabilmente, senza la forza dell'appoggio che ho ricevuto da una sola persona, forse "la società" avrebbe deciso per me. Forse sarei diventata quello che mi sembrava mi stessero dicendo che io fossi. Da quella volta and forever.
It's something unpredictable, but in the end is right. I hope you had the time of your life.
Inutile dire che per me l'Australia a 16 anni, era just accross the universe
Cosi' quando ascoltai la storia di Monica, si accese la mia modalità Fight for your rights! Più sento una persona demoralizzata con sogni rimasti a marcire nel cassetto piu' mi infervoro, monto sul fedele Ronzinante e sguaino la spada contro i mulini a vento. Confesso che da un annetto a questa parte mi sento però un pò più spenta...Una tacca di energia in meno...
E insomma tra le mie mille ricerche per abbattere muri di gomma, capitai sul sito del governo statunitense. DV lottery program? Ok lo compilo. (Mi rendo conto di aver saltato molte fasi, ma questa dovrebbe essere un'introduzione). Qui il link per i nuovi aspiranti americani, perchè come dice una pubblicità qui negli States: America are U.S. (the immigrants) http://travel.state.gov/visa/immigrants/types/types_1322.html
Un gioco, boh. Forse una sbornia. Non ditemi che è impossibile! Non ditemi che è difficilissimo. Argh! (trasformazione in Hulk)
How many miles will it take To see the sun? And how many years 'Til it's done?
Cosi' è stato l' inizio di uno dei miei mille nuovi inizi. (sotto, foto sparse della California)
You surfer! Get on the beach NOW!
Campionato sculture di sabbia
Fammi uno skate!
La fine della festa
Animaletti domestici
Open di surf, Slater wins again
Ancora animaletti domestici
A bum
Border patrol
The answer my friend is blowing in the wind...
Ohibo'
L'auto e il camperino
Death
Brighton, US?
E' mia intenzione parlare soprattutto del mio prossimo viaggio, dal 20 luglio a San Diego con il programa di comprare un Dodge RAM Van usato e viaggiare finchè durano le pile! Nessuna meta, nessun programma. Nessun albergo prenotato nemmeno per la prima notte. Ma credo sia necessario un rapido riassunto del primo ingresso negli States. Perchè San Diego? Diciamo che ho cominciato con il metodo dell'esclusione... Dopo Berlino dubito che andrò mai più ad abitare in un posto che diventa troppo freddo...Il mio adattamento fisiologico al freddo è troppo scarso. Solo con questo canone gia' direi che 3/4 degli States diventano improponibili. Poi ho bisogno di stare sulla costa, mi basta anche solo vederlo il mare, ma in qualche modo mi da il senso di aria ...una finestra aperta, una via di fuga. Solo guardare sulla mappa gli Stati Americani a migliaia di chilometri dalla costa mi sconfortava un pochino, ma quanto sono precisi i LOTS che hanno formato il Colorado? il New Mexico? Il Wyoming? Stati-rettangolo. Weird.
 La scelta poteva essere: Florida Louisiana Texas California Hawaii A questo punto ho eliminato Lousiana (peccato perchè me la immagino molto blues!) e Texas perchè per fare surf serve l'oceano aperto, il Golfo del Messico non è il massimo, inoltre immagino sia ancora altamente inquinato dopo "l'incidente". Del Texas non mi hanno parlato benissimo e, per qualche motivo, non mi ispirava più di tanto. Florida California Hawaii La Florida l'ho eliminata perchè per un pò di tempo vorrei evitare di evere ulteriori esperienze con tornadi, uragani e simili, ho già vissuto un paio di eventi del genere e, non lo nascondo, mi sono argaejhajjj!!!UUHHUSHHA ahhHHHHH nooOOOOO. Insomma non l'ho presa poi cosi' bene, la forze della natura sono sorprendenti, soprattutto in alcune località. Ho capito, non ho bisogno di ulteriori dimostrazioni... Poi avevo nell'immaginario soprattutto Miami, e non è proprio il luogo dove mi piacerebbe vivere, almeno per come me la immagino. Hawaii, beh certo le Hawaii sono una tentazione, ma dopo aver vissuto alle Canarie confesso di preferire, almeno per un pò, di essere circondata da una quantità considerevole di terra. Ne ho avuto abbastanza di isole per il momento. Di isole turistiche poi. Spazi ristretti, prezzi turistici, architettura di consumo. Mi sono informata, e boh, non mi hanno convinto per il momento, pare costino molto, quando si va a cercare fortuna alla cieca e non si ha un buon gruzzoletto di sostegno forse è meglio avere un territorio immenso intorno a sè piuttosto che no. California. (Parte dell'Unione dal 1850, capitale: Sacramento) Ho scelto poi San Diego perche' era vicino al Messico, che conosco e sento affine. Certo si può controbattere che forse Tijuana non è proprio il posto giusto per sentirsi al "sicuro" e a "casa", ma ragionavo in termini piu' generali di Messico! Una terra che conosco certo meglio degli States e una lingua comoda come lo spagnolo. Los Angeles nel mio ideario era simile a Miami. San Francisco invece si, mi ispirava, ma pare faccia freddo. Insomma alla fine bisogna pur scegliere, almeno da dove cominciare! Non mi dilungo sul primo ingresso, ma vi dico solo, con un pò di incredulità e vergogna, che mi mancavano i documenti d'ingresso! AHAH si ora ci rido, ma dopo aver letto come al solito decine di blog su come è difficile ottenere il visto, come è difficile entrare negli Stati Uniti, come sono seri e cattivi i funzionari americani..beh, sono rimasta di sasso. Mi hanno tolto dalla fila, interrogata, preso le impronte per la decima volta, digitalizzate e con l'inchiostro, fatto alcune domande un po' irreali e poi...mi hanno fatto entrare! Paroled. Ossia entri ma entro una certa data devi dimostrare di esserti procurata i documenti. Entri sulla parola. Non male per una che ha vinto la carta verde senza mai aver messo piedi negli States, senza sponsor e senza parenti, fare tutti i documenti necessari e dimenticarli in Italia? Ottimo! Ok, potete lanciarmi addosso ortaggi. Se non altro ho avuto un'esperienza davvero unica. Comunque i funzionari della Homeland security erano ragazzini, meno di 30 anni, allegri, spensierati, sembravano quasi più attori che funzionari, o forse sono sempre io che ho visto troppa tv negli anni teneri. Diciamo che come al solito tutto quello che avevo creato nella mia mente dalla lettura di blog e opinioni è cascato come un castello di carte. Con questo non voglio dire che erano bugie o non siano state informazioni utili, ma che alla fine la realta' specifica che ci tocca in sorte è praticamente estranea a qualsiasi possibile generalizzazione. Io so che entrare con la carta verde negli Stati Uniti non è facile, ma lo so perchè l'ho letto. Se mi dovessi basare sulla mia esperienza personale direi che è facile come compilare due fogli e dimenticarsene per anni. Io so che il terrorismo è stato un big issue e che sui controlli non si scherza, ma forse per una donnina di un metro e mezzo italiana le cose non vanno poi cosi' male come ad un arabo. Chissa come funziona davvero, no idea. Insomma il mondo è fatto di uomini, pregiudizi, errori, valutazioni. Ed io sono stata fortunata nel mix casuale di incognite che mi e' toccato in quel particolare momento. Massimo rispetto per tutti quelli che ne sanno molto di più. Io mi sento quasi "non autorizzata" a parlare del tema. Il pensiero del lunghissimo muro che divide il Messico dagli States mi angoscia sottilmente ogni giorno. Vorrei saperlo ignorare tanto bene come sembra quasi tutti facciano a San Diego. Come se fosse a km di distanza, come se fosse irreale. Abbiamo il nostro giardinetto. Eh si, il nostro piccolo pezzo di giardinetto da curare, come Candido di Voltaire. Un giorno ho aspettato ben 5 ore che si abbassasse la marea per cercare di raggiungere il muro sulla spiaggia. C'e' una barricata che finisce in mare, ma per raggiungerla via spiaggia bisogna attraversare una specie di fiume. Alla fine dopo un pò dall'altra parte sono arrivati due furgoni border patrol e si sono fermati li', quasi a guardarmi, considerate che erano una spiaggia gigantesca e deserta. Mi sono voltata e sono tornata indietro. Volevo vedere come dividevano il mare, o forse volevo dare il mio pegno, il mio segno di rispetto, dire, lo so che ci sei, e lo so che io sto da questa parte, dalla parte "giusta" e ho anche la carta verde. Nessun giudizio, nessuna considerazione, nessuna politica. Solo una manifestazione di rispetto. E' molto piu' grande di me quel muro perche' io possa anche solo fiatare. Muri muri muri.
ok. Sono dentro. Arrivo a San Diego, non ho bagagli perchè sapendo che non so dove andare preferisco stare leggera. Prendo qualche giornale, faccio un giro della città, leggo annunci sui pali. Compro un cellulare e una scheda prepagata. Entro sera avevo una casa. Una settimana dopo un lavoro. Vorrei fare solo un riassunto rapidissimo, stile Il postino che registra i suoni dell'isola, senza molto aggiungere, tracce di un luogo, espessioni di un'architettura urbana e di un modello di società.
Numero uno: Il salto dei delfini liberi nell'oceano mentre si fa una passeggiata in spiaggia Numero due: Gli scoiattoli che corrono sui fili della luce e sono i guardiani dei quartieri Numero tre: Il silenzio in una metropoli Numero quattro: Il canto sconclusionato di un homeless in fila per il pasto Numero cinque: Il vociare ubriaco di bellissime ragazze in miniskirt che potrebbero avere dai 15 ai 30 anni. Numero sei: I marines e i loro stivali neri Numero sette: La bandiera americana che sventola ovunque Numero otto: Suv, superauto e supereroi (comicon) Numero nove: La bibbia nei cassetti Numero dieci: L'eterna magia di una nuova speranza Sono dovuta poi tornare in Italia, dopo la Thailandia e Berlino, quando decisi di fermarmi un po' a Tenerife, decisi anche di predere una seconda laurea, Lingue e Culture Moderne a Genova. Non frequentante, internet, mail, libri comprati online. Volo, dai l'esame, vuelo otra vez. Ora il volo è sempre più lungo, ma non rinuncio a dare i miei esami, ancora uno o due anni e dovrei farcela. Ps domani devo dare letteratura americana! :), mentre ero a Genova poi ne ho approfittato per fare i corsi e imbarcarmi sulle navi da crociera, formazione con un'impresa..imbraco con un'altra (preferivo Desk Top Publisher a Guest Service Operator..) Direte voi..ma quante cose fai assieme? Infatti...non lo faccio più! Promesso! il 20 luglio riparto da Roma per San Diego, scalo in Germania con LUFTHANSA,  costo del volo : 1000 euro andata e ritorno (torno a febbario, devo andare 10 mesi in Portogallo, Lisbona). Il precedente volo era DELTA: costo andata e ritorno 750 euro (lo avevo preso in tempo utile, questa volta mi è stato un pò difficile comprarlo in tempo).
ps, vi lascio con un'altra canzone, ascoltatela. io non la conoscevo anche se suppongo sia molto famosa, l'ho sentita per radio mentre percorrevo in macchina la strada per Julian, un paesino famoso per le torte di mele dove si erano radunati i cercatori d'oro! In un viaggio indietro nel tempo e nell'entroterra statunitense, in pochi minuti questa canzone mi ha fatto senitre un pò di spirito americano, di quello delle migliaia di piccole città-paese disperse nell'immensità, con occhi e cuori pieni di sogni che affogano in un gin. Perchè Gli Stati Uniti non sono solo New York e Hollywood.
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