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IL MONDO È LA MIA CASA

Un blog per chi vuole cambiare vita e Paese una volta, o due, o tre...Per animi nomadi e per chi cerca sempre un Altrove.
Nomadi. Viaggiatori. Espatriati.
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20 set 2012

Just some pictures

Di fronte alla NASA....
Io dopo il lavoro
wow!!! c'è pure la cascatella!
picci picci picci piiiii (blu)
my dodge van, I love it! 160.000miglia..
Risveglio (sleeping in the van)
Non sembra l'Australia?
Boschi
Ma che carinooouu!
Driving
Un angolo di paradiso a San Francisco
If you are going to San Francisco, be sure you wear some flowers in your hair..
Mi è semblato di vedele un celvo!
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12 lug 2012

Come tutto ebbe inzio e riepilogo puntate precedenti

  Un nuovo Inizio. In God we Trust.


Giugno 2010. Tenerife, Bajamar.

(sotto: foto sparse di alcuni luoghi delle Isole Canarie)

Taganana

Mi casa!
                               
Punta Teno

Boca Cangrejo
Teide
                                 
Drago Canario
Una porta a Fuerteventura

Big Fish, viaggia con me!

El Cotillo

Fuerteventura

Fuerteventura



Freedom


Guardando Isla de Lobos


Pappagalli al pascolo!

Uccellini in spiaggia...
Camping spot

Maspalomas




Guigui guardando Tenerife

Guigui, siamo quasi arrivati!

Mi casita


Sono sul balcone e mi godo il panorama quando...Cosa? Una lettera dagli Stati Uniti?

Un faldone color crema, spesso e misterioso. Sorpresa! Cosa sarà mai?
Gli Stati Uniti non sono mai stati una mia meta, un mio sogno, un mio desiderio.
Non ho parenti nè amici li', ho vissuto a Barcellona, a Sydney, a Berlino, in Irlanda, in Inghilterra, sono stata in Thailandia e Malesia mah mah, non ho mai messo piede negli Stati Uniti! Nemmeno per fare uno scalo!
L'American dream? "till human voices wake us and we drown."

Kentucky Consular Center.

oh oh. in un primo momento non so perchè ma ho avuto un attimo di panico, servizi segreti, spie, terrorismo? AIIIUUUUTO non ho fatto niente! Too much TV, eppure da 5 anni non ce l'ho. mmm

Bueno... a ver, puede ser simplemente una broma.

Open it, open it!

Dear DV applicant:

Interview....visa, case number...

Wait a minute. 

tum-tum, 
                 tum-tum, 
                                                                               tum-tum.


Ok.


Ricominciamo. 


Cos'è un DV applicant?

E fu cosi' che un ricordo lontano e soppresso riaffiora alla mente.
Barcellona 2006, al tempo vivevo in Calle Perot lo Lladre, nel centro di Barcellona.
Dovevo preparare ancora la tesi, ma stare a Milano mi asfissiava, non sopportavo quella città, mi sembrava una prigione immensa, rumorosa, falsa e grigia. Modelli e modelle, la città del design. Traffico. Devi fare cosi', devi vestirti cosà, sii alternativa! Be yourself! Express creativity (but the way we want it, the alternative way we have selected to be cool).Io sono una designer. 

Non so perchè ma in quel momento tutto questo mi disgustava, i bar minimalisti, la grafica cool delle riviste trendy. Perfino i concerti, gli eventi, il Milano Film Festival. Come se tutte quelle maniere per sentirmi impegnata e occupata fossero, d'improvviso, una routine per riempire la vita, per creare un personaggio. Sembrerà eccessivo, anche perchè avevo quanti 23-24 anni? Ma mi sentivo "chased by death". Ricordavo solo e soprattutto le notti nel letto. Tutti i giorni scomparivano nella fretta di viverli e riempirli e il riassunto finale era solo una successione di notti nel letto in attesa dell'incoscienza. Mi sembrava di essere stata inglobata in una bolla che galleggiava persa nello spazio, d'improvviso una presa di coscienza, non chiara e razionalizzata, forse tuttora semplicemnte una sensazione, un'intuizione. Malessere. Più di cosi'. Nausea. I don't belong here. I don't care if it hurts, I wanna have control! I wanna a perfect body, a wanna a perfect soul. What the hell am I doing here?

Avevo un amico a Barcellona, un grande amico con il quale ho condiviso l'adolescenza con tutte le sue oscurità e speranze. Un amico lontano, di Rovigo, ma con il quale codividevo l'anima. Sensibile, profondo, sapeva scrivere, sapeva leggermi. Posso farti una visitina?
Claro que puedes! 
Tempo una settimana avevo un lavoro a Barcellona, qualche settimana dopo avevo una casa. E amici, di quelli che poi restano per la vita (alcuni). Altri li ho persi, come capita a chi non ha mai una casa abbastanza a lungo, non riesce a star dietro alle scie sparse ed incomplete che lascia.
Al tempo ancora mi circondavo di oggetti. Dipinsi le pareti (e mi presi un'infezione tanto erano sporche e ammuffite, il modo in cui sanno essere vecchie, storte e ammuffite le case a barcellona è praticamente ineguagliabile nel mondo). Talvolta alcuni ambienti ricordano ancora Nada di Carmen Laforet, quasi che il fantasma della storia di Spagna regni comunque sempre tra le pareti, nonostante tutto. Comprai una riproduzione gigante di The Great Wave di Hokusai, attaccai i miei quadri etnici presi dai Masai in Kenya. Frequantavo circoli di cinema, ho recitato come comparsa in un film! Ho scoperto che Albert parlava catalano. Essi' tanto ignorante ero da non aver mai davvero realizzato che in Catalunya si parlava il catalano. Si l'avevo sentito forse, ma che significava? Della storia della Spagna poi non sapevo niente. Al liceo avevo studiato tutto su Mussolini e Hitler, anche se naturalmente sul 900 si ha sempre poco tempo perche' "siamo indietro col programma". Però la mezzaluna fertile e la Mesopotamia l'ho studiata per mesi di seguito. Vabeh. Però Franco? E Salazar? Evidentemente la storia è piuttosto selettiva, a scuola. All'università poi imparavo marketing, grafica e mi istruivano su come essere creativa. Alla fine era tutto marketing, creativa si ma per un fine prestabilito.
La mia stanza a Barcellona 2006
Montserrat
Sulla strada per Sort, Rafting!
Rafting indeed
Un giorno una delle mie colleghe mi disse che era rimasta senza casa, non ricordo bene perchè. Visti i prezzi degli affitti a Barcellona bisogna per forza di cose condividere la casa, gente che va a viene, stanze che si liberano e si riempiono. Via le foto, valigie, nuove valigie, nuove foto. Italiani, tedeschi, francesi, inglesi. Piacere, hola, bienvenido, au revoir, wunderbar! La movida, si la movida, assenzio, get drunk, be young! I locali bohémien me gustan mucho, me parece volver a otro tiempo y lugar.Be young!
Monica era rimasta in piedi spenta la musica nel gioco delle sedie.
Non la conoscevo molto bene, direi quasi per niente, ma le offrii di stare con me. A suo tempo da giovanissima in Inghilterra qualcuno mi offri' un letto mentre ero in una situazione difficile. E li' imparai la bellezza di un gesto disinteressato verso qualcuno che ha bisogno, sempre e comunque ed in qualsiasi contesto (talvolta confesso di aver forse anche un pò esagerato a riguardo, I grow old I grow old, shall I wear the bottom of my trousers rolled?)
A quel tempo stavo ore ed ore al pc, asseblavo i pezzi, risolvevo enigmi, leggevo trucchi, ogni cosa nella rete mi interessava.
Perdonate un altro flashback, ma è necessario. Quando a 16 anni decisi di andare un anno a studiare in Australia, ebbi tutti contro. Che assurdità, che sciocchezza, non è il caso, troppo lontano, costa troppo, non sei pronta. Mia madre mi sostenne con tutte le sue forze. Maria "la napoletana" a Brescia, e "la bresciana" a Napoli. What the hell was I? Evidentemente una definizione data da un luogo "altro". Esisto in relazione a dove non sono e in relazione a dove mi trovo cambia di volta in volta la mia identità.
E io andai in Australia. Quel momento per me fu un "turning point", come nella canzone del cd che poi la mia amatissima "host sister" mi regalò quando lasciai l'Australia: Green Days: Good riddance. Non solo l'Australia di per sè, ma la forza di andare avanti nei tuoi sogni anche se i più ti ostacolano e ti fanno sentire stupida, un peso, se li sminuiscono o li rendono "impossibili". Da quel momento per me cominciò la crociata contro l'impossibile e chi vorrebbe toglierci ogni speranza in nome della razionalità, economia e "ragionevolezza". In quel momento probabilmente, senza la forza dell'appoggio che ho ricevuto da una sola persona, forse "la società" avrebbe deciso per me. Forse sarei diventata quello che mi sembrava mi stessero dicendo che io fossi. Da quella volta and forever.
It's something unpredictable, but in the end is right. I hope you had the time of your life.
Inutile dire che per me l'Australia a 16 anni, era just accross the universe
Cosi' quando ascoltai la storia di Monica, si accese la mia modalità Fight for your rights! Più sento una persona demoralizzata con sogni rimasti a marcire nel cassetto piu' mi infervoro, monto sul fedele Ronzinante e sguaino la spada contro i mulini a vento. Confesso che da un annetto a questa parte mi sento però un pò più spenta...Una tacca di energia in meno...
E insomma tra le mie mille ricerche per abbattere muri di gomma, capitai sul sito del governo statunitense. DV lottery program? Ok lo compilo. (Mi rendo conto di aver saltato molte fasi, ma questa dovrebbe essere un'introduzione). Qui il link per i nuovi aspiranti americani, perchè come dice una pubblicità qui negli States: America are U.S. (the immigrants) http://travel.state.gov/visa/immigrants/types/types_1322.html
Un gioco, boh. Forse una sbornia. Non ditemi che è impossibile! Non ditemi che è difficilissimo. Argh! (trasformazione in Hulk)
How many miles will it take To see the sun? And how many years 'Til it's done?
Cosi' è stato l' inizio di uno dei miei mille nuovi inizi. (sotto, foto sparse della California)
You surfer! Get on the beach NOW!
Campionato sculture di sabbia
Fammi uno skate!
La fine della festa
Animaletti domestici
Open di surf, Slater wins again
Ancora animaletti domestici
A bum
Border patrol
The answer my friend is blowing in the wind...
Ohibo'
L'auto e il camperino
Death
Brighton, US?
E' mia intenzione parlare soprattutto del mio prossimo viaggio, dal 20 luglio a San Diego con il programa di comprare un Dodge RAM Van usato e viaggiare finchè durano le pile! Nessuna meta, nessun programma. Nessun albergo prenotato nemmeno per la prima notte. Ma credo sia necessario un rapido riassunto del primo ingresso negli States. Perchè San Diego? Diciamo che ho cominciato con il metodo dell'esclusione... Dopo Berlino dubito che andrò mai più ad abitare in un posto che diventa troppo freddo...Il mio adattamento fisiologico al freddo è troppo scarso. Solo con questo canone gia' direi che 3/4 degli States diventano improponibili. Poi ho bisogno di stare sulla costa, mi basta anche solo vederlo il mare, ma in qualche modo mi da il senso di aria ...una finestra aperta, una via di fuga. Solo guardare sulla mappa gli Stati Americani a migliaia di chilometri dalla costa mi sconfortava un pochino, ma quanto sono precisi i LOTS che hanno formato il Colorado? il New Mexico? Il Wyoming? Stati-rettangolo. Weird.
 La scelta poteva essere: Florida Louisiana Texas California Hawaii A questo punto ho eliminato Lousiana (peccato perchè me la immagino molto blues!) e Texas perchè per fare surf serve l'oceano aperto, il Golfo del Messico non è il massimo, inoltre immagino sia ancora altamente inquinato dopo "l'incidente". Del Texas non mi hanno parlato benissimo e, per qualche motivo, non mi ispirava più di tanto. Florida California Hawaii La Florida l'ho eliminata perchè per un pò di tempo vorrei evitare di evere ulteriori esperienze con tornadi, uragani e simili, ho già vissuto un paio di eventi del genere e, non lo nascondo, mi sono argaejhajjj!!!UUHHUSHHA ahhHHHHH nooOOOOO. Insomma non l'ho presa poi cosi' bene, la forze della natura sono sorprendenti, soprattutto in alcune località. Ho capito, non ho bisogno di ulteriori dimostrazioni... Poi avevo nell'immaginario soprattutto Miami, e non è proprio il luogo dove mi piacerebbe vivere, almeno per come me la immagino. Hawaii, beh certo le Hawaii sono una tentazione, ma dopo aver vissuto alle Canarie confesso di preferire, almeno per un pò, di essere circondata da una quantità considerevole di terra. Ne ho avuto abbastanza di isole per il momento. Di isole turistiche poi. Spazi ristretti, prezzi turistici, architettura di consumo. Mi sono informata, e boh, non mi hanno convinto per il momento, pare costino molto, quando si va a cercare fortuna alla cieca e non si ha un buon gruzzoletto di sostegno forse è meglio avere un territorio immenso intorno a sè piuttosto che no. California. (Parte dell'Unione dal 1850, capitale: Sacramento) Ho scelto poi San Diego perche' era vicino al Messico, che conosco e sento affine. Certo si può controbattere che forse Tijuana non è proprio il posto giusto per sentirsi al "sicuro" e a "casa", ma ragionavo in termini piu' generali di Messico! Una terra che conosco certo meglio degli States e una lingua comoda come lo spagnolo. Los Angeles nel mio ideario era simile a Miami. San Francisco invece si, mi ispirava, ma pare faccia freddo. Insomma alla fine bisogna pur scegliere, almeno da dove cominciare! Non mi dilungo sul primo ingresso, ma vi dico solo, con un pò di incredulità e vergogna, che mi mancavano i documenti d'ingresso! AHAH si ora ci rido, ma dopo aver letto come al solito decine di blog su come è difficile ottenere il visto, come è difficile entrare negli Stati Uniti, come sono seri e cattivi i funzionari americani..beh, sono rimasta di sasso. Mi hanno tolto dalla fila, interrogata, preso le impronte per la decima volta, digitalizzate e con l'inchiostro, fatto alcune domande un po' irreali e poi...mi hanno fatto entrare! Paroled. Ossia entri ma entro una certa data devi dimostrare di esserti procurata i documenti. Entri sulla parola. Non male per una che ha vinto la carta verde senza mai aver messo piedi negli States, senza sponsor e senza parenti, fare tutti i documenti necessari e dimenticarli in Italia? Ottimo! Ok, potete lanciarmi addosso ortaggi. Se non altro ho avuto un'esperienza davvero unica. Comunque i funzionari della Homeland security erano ragazzini, meno di 30 anni, allegri, spensierati, sembravano quasi più attori che funzionari, o forse sono sempre io che ho visto troppa tv negli anni teneri. Diciamo che come al solito tutto quello che avevo creato nella mia mente dalla lettura di blog e opinioni è cascato come un castello di carte. Con questo non voglio dire che erano bugie o non siano state informazioni utili, ma che alla fine la realta' specifica che ci tocca in sorte è praticamente estranea a qualsiasi possibile generalizzazione. Io so che entrare con la carta verde negli Stati Uniti non è facile, ma lo so perchè l'ho letto. Se mi dovessi basare sulla mia esperienza personale direi che è facile come compilare due fogli e dimenticarsene per anni. Io so che il terrorismo è stato un big issue e che sui controlli non si scherza, ma forse per una donnina di un metro e mezzo italiana le cose non vanno poi cosi' male come ad un arabo. Chissa come funziona davvero, no idea. Insomma il mondo è fatto di uomini, pregiudizi, errori, valutazioni. Ed io sono stata fortunata nel mix casuale di incognite che mi e' toccato in quel particolare momento. Massimo rispetto per tutti quelli che ne sanno molto di più. Io mi sento quasi "non autorizzata" a parlare del tema. Il pensiero del lunghissimo muro che divide il Messico dagli States mi angoscia sottilmente ogni giorno. Vorrei saperlo ignorare tanto bene come sembra quasi tutti facciano a San Diego. Come se fosse a km di distanza, come se fosse irreale. Abbiamo il nostro giardinetto. Eh si, il nostro piccolo pezzo di giardinetto da curare, come Candido di Voltaire. Un giorno ho aspettato ben 5 ore che si abbassasse la marea per cercare di raggiungere il muro sulla spiaggia. C'e' una barricata che finisce in mare, ma per raggiungerla via spiaggia bisogna attraversare una specie di fiume. Alla fine dopo un pò dall'altra parte sono arrivati due furgoni border patrol e si sono fermati li', quasi a guardarmi, considerate che erano una spiaggia gigantesca e deserta. Mi sono voltata e sono tornata indietro. Volevo vedere come dividevano il mare, o forse volevo dare il mio pegno, il mio segno di rispetto, dire, lo so che ci sei, e lo so che io sto da questa parte, dalla parte "giusta" e ho anche la carta verde. Nessun giudizio, nessuna considerazione, nessuna politica. Solo una manifestazione di rispetto. E' molto piu' grande di me quel muro perche' io possa anche solo fiatare. Muri muri muri.
ok. Sono dentro. Arrivo a San Diego, non ho bagagli perchè sapendo che non so dove andare preferisco stare leggera. Prendo qualche giornale, faccio un giro della città, leggo annunci sui pali. Compro un cellulare e una scheda prepagata. Entro sera avevo una casa. Una settimana dopo un lavoro. Vorrei fare solo un riassunto rapidissimo, stile Il postino che registra i suoni dell'isola, senza molto aggiungere, tracce di un luogo, espessioni di un'architettura urbana e di un modello di società.
Numero uno: Il salto dei delfini liberi nell'oceano mentre si fa una passeggiata in spiaggia Numero due: Gli scoiattoli che corrono sui fili della luce e sono i guardiani dei quartieri Numero tre: Il silenzio in una metropoli Numero quattro: Il canto sconclusionato di un homeless in fila per il pasto Numero cinque: Il vociare ubriaco di bellissime ragazze in miniskirt che potrebbero avere dai 15 ai 30 anni. Numero sei: I marines e i loro stivali neri Numero sette: La bandiera americana che sventola ovunque Numero otto: Suv, superauto e supereroi (comicon) Numero nove: La bibbia nei cassetti Numero dieci: L'eterna magia di una nuova speranza Sono dovuta poi tornare in Italia, dopo la Thailandia e Berlino, quando decisi di fermarmi un po' a Tenerife, decisi anche di predere una seconda laurea, Lingue e Culture Moderne a Genova. Non frequentante, internet, mail, libri comprati online. Volo, dai l'esame, vuelo otra vez. Ora il volo è sempre più lungo, ma non rinuncio a dare i miei esami, ancora uno o due anni e dovrei farcela. Ps domani devo dare letteratura americana! :), mentre ero a Genova poi ne ho approfittato per fare i corsi e imbarcarmi sulle navi da crociera, formazione con un'impresa..imbraco con un'altra (preferivo Desk Top Publisher a Guest Service Operator..) Direte voi..ma quante cose fai assieme? Infatti...non lo faccio più! Promesso! il 20 luglio riparto da Roma per San Diego, scalo in Germania con LUFTHANSA,  costo del volo : 1000 euro andata e ritorno (torno a febbario, devo andare 10 mesi in Portogallo, Lisbona). Il precedente volo era DELTA: costo andata e ritorno 750 euro (lo avevo preso in tempo utile, questa volta mi è stato un pò difficile comprarlo in tempo).
ps, vi lascio con un'altra canzone, ascoltatela. io non la conoscevo anche se suppongo sia molto famosa, l'ho sentita per radio mentre percorrevo in macchina la strada per Julian, un paesino famoso per le torte di mele dove si erano radunati i cercatori d'oro! In un viaggio indietro nel tempo e nell'entroterra statunitense, in pochi minuti questa canzone mi ha fatto senitre un pò di spirito americano, di quello delle migliaia di piccole città-paese disperse nell'immensità, con occhi e cuori pieni di sogni che affogano in un gin. Perchè Gli Stati Uniti non sono solo New York e Hollywood.
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