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20 ott 2012

Il Tea Garden nel Golden Gate Park

A japanese history X


Tea Garden San Francisco Golden Gate Park

Makoto Hagiwara non era il primogenito, ma era ricco e acculturato. Andò a cercare la sua fortuna in America, se l'abbia davvero trovata ancora non si sa.

Nel 1894 si tenne una gigantesca fiera nel Golden Gate Park di San Francisco ma quando tutti i padiglioni vennero portati via dopo circa 6 mesi, la popolarità del giardino giapponese e l'intelligenza del suo curatore, Hagiwara, fecero si che il Japanese Tea Garden si convertisse in un'attrazione permanente all'interno del grande parco.

Tea Garden orari e ingresso gratuito




Il piccolo Garden è un arzigogolato percorso tra le piante, rocce ed acqua. Per accedervi vi è un grande cancello in legno, privo di chiodi, completamente ad incastro, perchè il Dentro e il Fuori sono mondi nettamente separati, nel giardino, in casa e nell'anima. Non vi sono linee rette o percorsi diretti, la bellezza è ovunque, non è un luogo centrale (come nell'architettura occidentale, piazze, fontane, palazzi). Il punto di vista non viene condotto verso un centro predominante. Per gustare la bellezza bisogna soffermarsi su ogni curva, ogni dettaglio, ogni anfratto. Ogni pietra e disposizione ha un perchè e le leggi della natura devono sempre essere rispettate (non si può posizionare verticalmente una pietra che era appoggiata orizzontalmente, sarebbe come alterare le scelte della natura).










Si dice che sia stato proprio Hagiware ad inventare e rendere popolari i biscotti della fortuna, quelli che contengono il messaggino dentro. Li usava per ringraziare coloro che si univano a lui durante la cerimonia del tè e divennero tanto popolari che presto a Japantown e nel mondo si diffuse questa usanza.


Per i giapponesi ogni momento è unico e irripetibile. Chi sei oggi, in questo momento, con questo clima, con ciò che ti è successo un attimo fa, è una combinazione su un miliardo che non si ripeterà più, per questo dovresti concentrarti su ogni attimo (no iPhones, no Pc etc., no multitasking), poichè come una farfalla, questo tuo particolare Io, morirà domani per rinascere differente again and again.


Tutto bene (la cura del giardino restò in famiglia) fino a Pearl Harbour. BOOOM.
Executive Order 9066.

Tutti i discendenti di giapponesi, indipendentemente dalla loro storia, da quanto fossero presenti in California, se ci fossero nati o meno, vennero "evacuati" (in realtà anche italiani e tedeschi, compresi gli ebrei se di origine tedesca, ma in minor numero).

In pratica avevano 10 giorni per lasciare tutto e andare a vivere in speciali campi nel deserto.

Al contempo venne richiesto loro di partire volontari per la guerra, e loro lo fecero: il reggimento 442.

Hiroshima e Nagasaki vennero bombardate. (Sadako Sasaki: La storia di Sadako e le mille gru).



La famiglia di Hagiware non tornò più a prendersi cura del giardino e oggi viene sì curato, ma con estreme difficoltà (per riparare i danni del tempo usano i chiodi poichè non è sempre facile reperire un architetto giapponese disponibile ad aiutare). 

I turisti urlano e schiamazzano, voci spagnole, italiane, tedesche. Fotografie. Passaggi rapidi e distratti.


Un angolo di Oriente che si è convertito in Occidente.

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